sabato 29 ottobre 2011

Scheletro Parametrico





La possibilità di costruire forme la cui ideazione non sia strettamente legata alla funzione, ma anche a fattori contestuali come il soleggiamento e l'ingombro massimo della struttura, è estremamente affascinante. Come altrettanto interessante è investigare tutte le problematiche relative allo studio degli incastri. Elementi che se ben coordinati donano espressività alla forma senza rischiare di oltrepassare il limite che equilibra bellezza e razionalità. Il percorso presentato nel post si basa appunto su questi principi, presentando un padiglione parametrico la cui forma non nasce da un atto gestuale, ma dal coordinamento dei parametri: La forma nasce e muore in Grasshopper. Alcun segno è fatto in Rhinoceros, che diventa strumento esclusivamente illustrativo. Dopo una prima fase relativa allo studio della morfologia, si passa allo studio della fabbricazione del prototipo; fabbricazione effettuata con un semplice plotter da taglio, in grado di sagomare pannelli piani. In questo frangente si cerca di risolvere tutti i problemi relativi alla razionalizzazione del pannello (operazione di Nesting) attraverso un posizionamento intelligente delle parti.
 











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lunedì 24 ottobre 2011

Architettura Responsiva


L'edificio vuole essere semplicemente una riflessione sulla possibilità di rendere modificabili le facciate continue in funzione dell'andamento solare. Esercizio assai stimolante da trattare con Grasshopper, in quanto richiede un dialogo serrato tra modellazione mesh e NURBS, passando per la conoscenza degli elementi matematici e numerici che le descrivono. Il video mostra il principio funzionale della facciata: questa reagisce al vettore rappresentante il fascio solare chiudendosi nelle zone di esposizione diretta. Ogni modulo, è caratterizzato da un vettore perpendicolare ad esso che, con il vettore solare, forma un angolo il quale viene via via valutato in maniera variabile rispetto all'arco solare. Il sole è quindi una variabile, ma l'altra variabile è la posizione del modulo sulla facciata, che essendo curva, muta l'incidenza solare. Tutti fattori che consentono al prospetto di essere mutevole: principio fondante di un'architettura viva.


venerdì 21 ottobre 2011

Origami. Le superfici piegate articolate




La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati. In genere, questi modelli cominciano da un foglio piano, che attraverso la sua piegatura da vita ad articolate conformazioni spaziali.

I vantaggi di una superficie di questo tipo sono molteplici. In primo luogo, tale modo di operare permette di creare superfici che nascono da un piano e quindi possono essere sempre sviluppate sul piano, considerazione di grande valore se pensiamo ad un suo riscontro nell’ambito architettonico e del disegno del prodotto.
Il poliedro che si progetta, essendo aperto e composto da n cerniere, rende la superficie piegata, adatte alla movimentazione.  Siamo di fronte all’archetipo di un modello digitale dinamico, la cui vita dipende dalle logiche iterative che si metteranno in atto all’interno dell’algoritmo che ne regola la movimentazione. Anche in questo caso la definizione parametrica del modello digitale fa capo a logiche che ne determinano da una parte l’esternazione (output), dall’altra le variabili di attivazione (input).


Origami. Superfici piegate